venerdì 26 novembre 2010

Migrazioni


Cinquecentomila gru canadesi si fermano sul Fiume Platte, in Nebraska, per ingrassare. Una sosta nella trasvolata primaverile dal Messico e dal sud degli USA verso i siti di riproduzione all’estremo nord.

La migrazione degli animali è un fenomeno di gran lunga più imponente e strutturato del semplice spostamento. È un viaggio collettivo che ripaga a lungo termine. Indica premeditazione e caparbietà epica, codificate come istinto ereditato. Il biologo Hugh Dingle ha identificato cinque caratteristiche presenti, in varia misura e combinazione, in tutte le migrazioni. Si tratta di lunghi spostamenti periodici, che portano gli animali fuori dai loro habitat. Sono spesso lineari, non a zigzag, affinché lo spostamento sia più rapido e sicuro; la preparazione e l’arrivo implicano determinati comportamenti (come ad esempio l’iperalimentazione) e richiedono particolari stanziamenti di energia. Inoltre, gli animali in migrazione mantengono una spasmodica concentrazione sul loro obiettivo, senza lasciarsi distrarre da tentazioni o farsi turbare da difficoltà. Dingle cita le cinque caratteristiche (perseveranza, linearità, indistraibilità, particolari comportamenti in partenza e all’arrivo, provviste di energia) che distinguono la migrazione da altre forme di spostamento. Per esempio, gli afidi diventano sensibili alla luce blu (proveniente dal cielo) quando è il momento di decollare per il loro viaggio e sensibili alla luce gialla (riflessa dalle foglie giovani) quando è ora di posarsi. Prima di affrontare  un lungo volo migratorio gli uccelli si nutrono abbondantemente per accumulare grassi di riserva. Il valore della sua definizione, sostiene Dingle, sta nel puntare su quello che la migrazione degli gnu e delle gru canadesi ha in comune con quella degli afidi, aiutando gli studiosi a comprendere i meccanismi e il funzionamento della selezione naturale. (da http://www.nationalgeographic.it)

Ho riportato come esempio di migrazioni quello delle gru canadesi ma le specie che compiono questi fantastici viaggi non appartengono solo all'avifauna, esistono anche specie di lepidotteri (come la monarca) o mammiferi come l'antilocapra e anche specie di rettili come il crotalo verde e tanti altri ancora. Quella che però mi affascina di più delle caratteristiche migratorie citate da Dingle è la perseveranza, e quindi il fatto che ogni anno queste specie compiano determinate rotte frutto di migliaia di anni di evoluzione per raggiungere risorse alimentari e particolari condizioni ambientali. Per questo ritengo importante che queste rotte, tragitti migratori che fanno parte del ciclo biologico di queste specie vengano tutelate, cercando di ridurre il più possibile la pressione antropica in queste zone.

3 commenti:

  1. Anche noi esseri umani migriamo, solo che le nostre rotte cambiano molto più frequentemente che quelle degli altri animali.
    La mia rotta preferita è sempre quella verso Sud!! Pace a tutti!

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  2. Quasi mi dimenticavo...complimenti per il blog! eheheheh!Avanti così!

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  3. ahaha ciao matte!!!!grazie per i complimenti :).. la rotta verso il Sud la condivido pienamente!!

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