giovedì 3 marzo 2011

Phoenix Island: La forza della Vita


Oggi vorrei raccontarvi di un evento, riportato dal National Geographic, che forse a chi legge potrà sembrare non ci riguardi direttamente visto che il luogo in cui avviene si trova a migliaia di km da noi, e più precisamente alle Isole della Fenice. Questo è un minuscolo arcipelago situato nel Pacifico Centrale, vicino alle Isole Figi, dove la vicinanza all'Equatore determina delle condizioni meteorologiche che non subiscono grossi cambiamenti. Cosa è successo?Ecco, le barriere coralline presenti in quest'area, nel 2002-2003 hanno subito una rara calamità, e cioè, un picco (un forte aumento) della temperatura delle acque marine del luogo (in alcune zone è arrivata addirittura a 31°C). La causa è legata a El Nino di quel periodo, che ha portato una massa d'acqua più calda di oltre 1°C rispetto alla norma, rimanendo per circa sei mesi intorno alle Isole della Fenice. La conseguenza di questo evento è stata lo sbiancamento delle scogliere di madrepora e la morte del corallo. Quando questo smette di vivere succede che le alghe possono attecchire e crescere sulla superficie delle madrepore morte, rendendo così estremamente difficile l'insediamento di nuovo corallo. Cosa è stato fatto allora per risolvere il problema? Attraverso la Convenzione sulla Biodiversità firmata in Brasile nel 2006 si è riusciti a istituire due anni dopo la Phoenix Island Protected Area (PIPA), che è attualmente con i suoi 406.628 chilometri quadrati la più vasta area marina protetta del mondo. E voi mi direte, ma perchè l'area protetta è stata la soluzione? Poichè proteggendo i pesci (impedendone la pesca), tra i quali per esempio c'è il pesce pappagallo (Sparisoma cretense), che brucano le alghe, impedendo così l'asfissia e la morte del corallo. Ho detto all'inizio che "sembra" che questo episodio non ci riguardi direttamente, perchè la causa di quell'anomalia del Nino sono i cambiamenti climatici, dovuti ai gas clima alteranti di cui anche noi siamo responsabili. Inoltre la barriera corallina non è semplicemente un ecosistema bello da vedere con tutti i suoi coralli e pesci colorati, è molto di più! Riesce a immagazzinare grandi quantità di CO2 (il principale gas serra), sottraendola all'atmosfera, arrivando così a fornire un "servizio ambientale" a tutti noi. La cosa poi che forse trovo ancora più appassionante è vedere come la natura, se lasciata libera di agire (come in questo caso attraverso la protezione della fauna ittica) riesce a rimediare a problemi causati dall'uomo, ridando vita a qualcosa che era morto. In questa direzione và il mio pensiero finale, frutto anche di un convegno sulla Biodiversità a cui ho partecipato la settimana scorsa, e cioè sulla necessità di dare importanza e risorse economiche alle aree protette, poichè esse sono fondamentali per conservare la diversità della vita e sono in grado di tutelare o ripristinare le funzioni ambientali. Concludo infine con un breve discorso, che credo significativo e riassuntivo di tutto, del famoso biologo Edward O. Wilson, il quale disse: "La varietà delle forme viventi - o "Biodiversità", secondo un termine nuovo del gergo scientifico - è la chiave di volta per la conservazione del mondo così come lo conosciamo. In un determinato luogo, la vita, assalita dalla furia di un temporale, è capace di riprendersi subito proprio grazie all'esistenza della biodiversità. Vi saranno specie opportuniste che, evolutesi per far fronte a questo genere di situazione, si precipiteranno a riempire gli spazi rimasti vuoti e daranno il via alla successione che riporterà l'ambiente in uno stato molto simile a quello originario. Questo è l'impianto vitale che ha richiesto un miliardo di anni per arrivare ad essere quello che è. Un meccanismo che ha fagocitato, avviluppandola nei propri geni, la furia dei temporali e che ha creato il mondo in cui noi, a nostra volta, siamo creature."

4 commenti:

  1. Una parte della comunità scientifica ci dice che c'è troppa CO2 nell'aria, un altra parte dice che il riscaldamento è un fatto ciclico nella storia, come il raffreddamento. Non è che in realtà si sa ancora troppo poco su come funziona il pianeta Terra?Per non parlare dell'influenza del Sole sulla vita terrestre.
    Se tutto questo allarmismo servisse per ripulire i cieli, i fiumi, la terra e gli uomini dalle sostanze tossiche (altro che CO2), magari approverei anche questa campagna anti-riscaldamento, ma dati i risultati forse è meglio cambiare strategia!Pace a tutti!

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  2. Lo sò matte quanto tu sia scettico sui cambiamenti climatici, sì la Terra ha sempre avuto alternanza di periodi freddi e caldi ma in tempi e periodi lunghi, ma l'aumento medio della T terrestre degli ultimi decenni, unita all'aumento di eventi naturali estremi lasciano poco spazio a dubbi secondo me..ma al di là del global warming, quanto è avvenuto all'Isola della Fenice l'ho voluto dire sopratutto per l'importanza delle aree protette, come aree di salvaguardia di funzioni vitali del pianeta e tutela della biodiversità, in un mondo sempre più alterato dall'uomo. Hasta pronto hermano!!:)

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  3. Gli articoli sono interessanti, ma dott. Gavioli corregga gli accenti.

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  4. Chiedo scusa in effetti per la grammatica, ma trovandomi spesso un po' di fretta a scrivere a volte rischio qualche errore. Vedrò di starci più attento!grazie..

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