lunedì 24 ottobre 2011

..ma i Parchi sono importanti?



"There is something in the wild scenery of this valley which I cannot describe: but the impressions made upon my mind while gazing from a high eminence on the surrounding landscape one evening as the sun was gently gliding behind the western mountain and casting its gigantic shadows across the vale were such as time can never efface.  For my own part I almost wished I could spend the remainder of my days in a place like this where happiness and contentment seemed to reign in wild romantic splendor" - Lamar Valley, Osborne Russell 1835

Questa frase di Osborne Russell, volutamente riportata nel testo originale, riflette il suo stato d'animo di stupore, meraviglia ed allo stesso tempo di felicità, nel trovarsi immerso in un paesaggio così selvaggio, ma anche incredibilmente affascinante come Lamar Valley. Tale posto oggi è conservato all'interno di quello che è il più antico parco nazionale del mondo: il Yellowstone National Park. Esso è stato istituito nel 1872 e presenta una grande varietà faunistica, tra cui possiamo ricordare il famoso Orso Grizzly (Ursus arctos horribilis), il Bisonte (Bison bison) o tra gli uccelli la Grus americana; importante è poi anche la presenza di geyser ed altre caratteristiche geologiche. In Italia possiamo ricordare invece il parco nazionale del Gran Paradiso (il più antico del nostro paese) caratterizzato da un'ambiente prevalentemente alpino con boschi di fondovalle caratterizzato da abeti rossi (Picea abies), larici (Larix), pini cembri (Pinus cembra) e più raramente abeti bianchi (Abies alba), e popolato da una fauna tipica di questi ambienti. Si potrebbe continuare ad elencare tante altre aree protette, ma già così mi sembra risulti chiaro quello che è un po' il loro ruolo principale: la conservazione della natura. Io credo onestamente che in un parco ci sia di più, e lo spunto me lo offre sia la citazione di Russell, sia la recente conferenza EUROPARC 2011 dal titolo "Conta la qualità - Benefici per la Natura e le Persone"..E vorrei sottolineare Benefici per la Natura e le Persone, sì perchè questa che dovrebbe essere un'ovvietà, già i nostri antenati avevano infatti capito l'importanza del legame tra le persone e la qualità dell'ambiente, oggi è invece divenuto un concetto poco conosciuto e da molti purtroppo ritenuto trascurabile. Inoltre, una recente iniziativa svolta in Australia dal nome "Healthy Parks Healthy People" mette in luce i molteplici benefici che un'area protetta è in grado di fornire all'uomo e alla sua salute. Ricordo per esempio come l'esposizione ad ambienti naturali, come appunto quelli di un parco, aumenti la capacità di affrontare e recuperare dallo stress, e riprendersi da malattie ed infortuni. Terapie basate sul "deserto" o sul contatto con gli animali hanno portato alla guarigione pazienti che non avevano risposto a trattamenti precedenti..ecc..Per rispondere quindi alla domanda con cui ho intitolato il post, dico sì. Perchè i parchi riescono non solo a tutelare il nostro preziosissimo patrimonio naturale, ma possono infondere anche nel visitatore quella senzazione di "wilderness" ed allo stesso tempo di felicità come in Osborne Russell, e riescono a creare, se messi nelle giuste condizioni, quei benefici per l'uomo anche a livello di salute e benessere come riportato prima nel caso australiano. Serve allora sicuramente il sostegno delle istituzioni, ma prima di tutto della gente e di quella convinzione che le aree protette in Italia, come in tutto il mondo possano contribuire in modo determinante alla salute del nostro pianeta e quindi di noi stessi.

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