martedì 28 dicembre 2010
Rinnoviamoci
In Italia si torna a parlare di Nucleare e della costruzione di centrali per produrre questo tipo di energia. Bene,sollecitato da un lettore voglio riportare in questo post ciò che stanno facendo in Francia (che ricava dalla fissione nucleare circa il 78% dell'energia elettrica nazionale) per cercare di risolvere quello che rimane forse il più grande problema (insieme al rischio di incidenti come Three Mile Island e Chernobyl) o impatto derivante dall'utilizzo di questo tipo di fonte energetica: lo smaltimento delle scorie. C'è da dire innanzitutto che queste scorie nucleari rimangono radioattive e quindi pericolose per almeno (nella più ottimistica quindi delle ipotesi) 250 mila anni e che finora non sono stati trovati depositi, siti per conservarle in condizioni di assoluta sicurezza. Ora stanno sperimentando la costruzione di un sistema di cunicoli/gallerie a 500 metri di profondità sotto il massiccio di argilla geologica e roccia sedimentaria di Bure, in Francia, che si è formato tra il Giurassico e il Cretaceo. Caratteristica questa che secondo Marc-Antoine Martin, ingegnere minerario di Andra dovrebbe formare uno schermo abbastanza sicuro contro le radiazioni e ospitare così i rifiuti più pericolosi. Personalmente ritengo che molto spesso quando si parla di nucleare tutti pensano al problema legato allo smaltimento dello scorie, dimenticandosi del fatto che l'energia nucleare è una fonte tutt'altro che rinnovabile!I principali studi indicano che le riserve di Uranio a cui è possibile accedere facilmente dureranno per poco più di 50 anni. Io preferisco perciò pensare allo sviluppo e miglioramento delle rinnovabili, ma sopratutto del solare. Uno studio effettuato dalla NASA nel 2008 indica come sulla Terra splenda una quantità di energia pari a 6000 volte l'elettricità utilizzata in tutto il mondo, dove anche con la tecnologia attuale sarebbe possibile catturarne abbastanza per soddisfare decine di volte il fabbisogno energetico. Il problema sono i costi ancora abbastanza alti (ma stanno pian piano diminuendo) legati a questo tipo di tecnologia, dove infatti i paesi leader in questo settore sono quello che possono permettersi di investire nel solare pur magari non essendo molto soleggiati, come appunto la Germania. Secondo alcuni studiosi il deserto nel sud-ovest degli Stati Uniti potrebbe essere utilizzato per installare delle centrali solari a concentrazione in grado di fornire elettricità all'intero paese!La Spagna invece, vicino a Siviglia in Andalusia, ha costruito una centrale, la PS10, all'interno della quale è presente una torre da 115 metri di altezza, la quale è circondata da 624 specchi che seguono il percorso del sole e che riflettono i raggi solari sulla sua sommità, consentendo la generazione di una potenza di picco di 11 megawatt. Accanto a questo impianto ne è stato creato un'altro, denominato PS20, avente un numero quasi doppio di specchi e capacità doppia di produzione di energia, a segnale di quanto anche questo paese intende investire in questo tipo di fonte energetica.Personalmente ritengo che il solare (integrato magari con altre fonti rinnovabili) sia una buona soluzione per il futuro, purchè venga realizzato in modo compatibile con l'ambiente circostante, in più credo che aumentando la diffusione di questa tecnologia si possa abbassare ulteriormente i costi, consentendo così magari anche ai paesi in via di sviluppo della regione subtropicale che hanno un potenziale solare altissimo di poterne usufruire. Concludo con un'ultima riflessione. Credo sia giusto trovare nuove fonti di energia e magari aumentarne la produzione e sviluppo, ma penso anche che questo da solo non possa bastare. Serve un'approccio culturale, educativo diverso, incentrato verso uno sviluppo sostenibile e con un uso più razionale delle risorse se no non saremo mai sazi di energia, e anzi ne vorremo sempre di più se continuiamo con lo stile di vita attuale, ma di questo chiaramente nessuno parla mai.
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per chi volesse approfondire e dire la sua... www.forumnucleare.it
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