Foreste 2011
Siamo entrati nel 2011 e vorrei quindi dedicare il primo post dell'anno a quello che è stato dichiarato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite "Anno Internazionale delle Foreste" per la gestione, conservazione e sviluppo sostenibile dell'ecosistema forestale. A riguardo ho trovato molto interessanti oltre che pienamente condivisibile l'opinione di Julia Marton-Lefèvre, direttore generale della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), la quale afferma:"L'aria che respiriamo, il cibo, l'acqua e le medicine di cui abbiamo bisogno per sopravvivere, la varietà della vita sulla Terra, il clima che modella il nostro presente e futuro, tutti dipendono dalle foreste. Il 2011 deve essere l'anno in cui il mondo riconosce l'importanza fondamentale dei boschi per la vita sulla Terra, per tutte le persone e per la biodiversità". Ma qual è lo stato attuale delle nostre foreste? Ecco, un recente rapporto della FAO mostra come negli anni '90 sparivano circa 16 milioni di ettari ogni anno, mentre dal 2000 ad oggi questo dato è sceso a 13 milioni. E' chiaro che nonostante il leggero miglioramento la situazione rimane preoccupante, sopratutto se pensiamo che dall'inizio del ventesimo secolo ad oggi è stato perduto oltre il 50% dell'estensione originale delle foreste pluviali. Danneggiare, distruggere le foreste vuol dire fare del male anche a noi stessi, in quanto sappiamo bene che con la fotosintesi le piante verdi immagazzinano l'anidride carbonica (principale gas serra) per produrre molecole organiche e come sottoprodotto rilasciano nell'atmosfera ossigeno (fondamentale per noi). Spesso poi ci dimentichiamo come non esistiamo solo noi, ma vi sono tantissime altre specie che come noi abitano la Terra e per molte di loro le foreste costituiscono l'habitat, l'ambiente cioè in cui vengono forniti degli elementi chiave per la sopravvivenza di una specie: acqua, nutrimento e riparo. Questo risulta ancora più evidente se guardiamo le statistiche che accompagnano gli studi svolti sulle foreste pluviali, i quali mostrano come nonostante ricoprano solo il 6% della superficie terrestre, esse ospitano circa il 50% della flora e della fauna del pianeta. Cosa succede se eliminiamo le foreste? Il livello freatico si abbassa, i territori che prima erano protetti dai boschi diventano più soggetti alla siccità, le frane e inondazioni distruggono strade, case e colture. La deforestazione poi accelera il processo del cambiamento climatico, in quanto viene ridotto il processo di assorbimento dell'anidride carbonica che avviene con la fotosintesi: è stato calcolato che a livello globale, nel periodo 2000-2010 lo stock di carbonio contenuto nella biomassa delle foreste si sia ridotto di 500 milioni di tonnellate. A questo grande impegno di gestione e sviluppo sostenibile delle foreste sono chiamati i governi, ma anche noi nel nostro quotidiano possiamo fare qualcosa. La quantità di carta che consumiamo ogni giorno è tantissima e supera di gran lunga le nostre effettive esigenze, perciò una pratica importante è quella del riciclo, abituandoci per esempio a riutilizzare i fogli stampati solo da un lato. Dall'altra parte possiamo acquistare tantissimi prodotti fatti con carta riciclata; dai quaderni e libri fino ai tovaglioli e fazzoletti. Anche nella scelta dell'arredamento si possono utilizzare dei criteri ecologici, per esempio acquistando prodotti realizzati con materiale di riciclo, per la cui realizzazione non è stato abbattuto neanche un albero. I mobili ecologici sono fatti di legno riciclato al 100% secondo un procedimento di qualità certificata. Ricordiamoci che a distruggere un albero ci bastano pochi secondi, mentre ne servono decine di anni per farlo crescere.
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