Nel 1935 con la Legge n.740 viene istituito in Italia il Parco Nazionale dello Stelvio (il quarto in ordine cronologico a essere creato dopo l'istituzione nel 1922 dei Parchi Nazionali del Gran Paradiso e di quello d'Abruzzo e nel 1934 del Circeo). La fauna è estremamente ricca e varia e và dai grandi ungulati come il cervo (Cervus elaphus), il camoscio (Rupicapra rupicapra) e lo stambecco (Capra ibex) a splendidi rapaci come l'aquila reale (Aquila chrysaetos), il gufo reale (Bubo bubo) o il gipeto (Gypaetus barbatus) ,quest'ultimo presente negli ultimi anni grazie a un progetto di reintroduzione. Numerosa è poi la presenza di altri mammiferi, uccelli, anfibi, rettili, pesci e insetti che non cito in questo post per evidenti ragioni di spazio, ma chi volesse può trovarle sul sito del parco www.stelviopark.it . Anche la flora è altrettanto fantastica e variegata, ed è presente quella tipica della fascia alpina, con conifere come l'abete rosso (Picea abies), il cembro (Pinus cembra) e il Pinus mugo, ma anche tantissime specie che riempiono il paesaggio di colori e profumi derivanti dai loro fiori. Il parco non è solo questo, è molto di più, è una ricerca di equilibrio tra uomo e ambiente, è un cercare la giusta integrazione tra la conservazione della biodiversità e la presenza antropica nel territorio. L'importanza naturalistica di quest'area non si discute, quello che invece è stato deciso il 30 Novembre di quest'anno dalla "Commissione dei Dodici" (la Commisisone Paritetica Stato, Regione Lombardia e Province Autonome) credo sia molto discutibile. In pratica è stato deliberato di ampliare in maniera molto rilevante le funzioni delle province autonome di Trento e Bolzano, attribuendo loro alcune di quelle statali inerenti la gestione del Parco dello Stevio. Tante associazioni si sono mosse al riguardo come il C.A.I., CIPRA Italia, Federparchi, LIPU, Mountain Wilderness Italia e anzhe il WWF si stà dando parecchio da fare, inoltrando al governo numerose lettere per chiedere di non accogliere quanto deliberato il 30 Novembre, e a proposito voglio riportare quanto detto da Stefano Leoni, presidente del WWF Italia:
"Di fatto si è creata la condizione per cui in uno storico parco nazionale, istituito nel 1935, che aveva l’ambizione di costituire insieme al Parco Svizzero dell’Engadina un’importantissima area tutelata alpina, si fanno prevalere gli interessi degli Enti locali rispetto alle competenze dello Stato. Il rischio è quello di avere una gestione del Parco dello Stelvio non omogenea, incoerente a seconda delle Province in cui ricadranno le varie azioni, comunque non organica. Da un punto di vista istituzionale invece il rischio è quello di aver creato un pericolosissimo precedente che certamente sarà richiamato dai tanti che chiedono che i anche i Parchi Nazionali siano affidati direttamente a Regioni ed Enti locali". Io non aggiungo altro poichè condivido pienamente questo pensiero e spero che il 2011 inizi con una smentita di questa decisione e quindi il parco rimanga pienamente controllato dal Ministero dell'Ambiente, perchè solo con coesione e unità è possibile raggiungere e realizzare obiettivi importanti e credo anche che servirebbe un'investimento maggiore da parte dello Stato su queste aree che racchiudono e conservano un patrimoio naturale di rilievo Nazionale e Internazionale.